Il cantiere per la messa in sicurezza della Torre Garisenda è previsto in partenza entro novembre. Nel frattempo la Giunta ha aggiornato il Piano di protezione civile per l’area delle Due Torri che verrà periodicamente arricchito in base alle attività di monitoraggio e alle azioni che verranno messe in campo a protezione della Garisenda.
Il cantiere della Torre Garisenda
Saranno installate le strutture per circoscrivere l’area di piazza di porta Ravegnana. Questo servirà a proteggere l’area attorno alle Torri da eventuali distacchi di materiali fino al montaggio della struttura che avvolgerà completamente la Garisenda e servirà anche per le attività di restauro.
Il Piano di protezione civile del Comune di Bologna
Attualmente la Garisenda è in una fase di attenzione e non di allarme per l’incolumità delle persone, ma nel Piano sono presi in considerazione tutti gli scenari possibili:
- con preannuncio, quali progressivo deterioramento della struttura o cedimento strutturale o eventi metereologici particolarmente estremi come vento, trombe d’aria, temporali, fulmini
- senza preannuncio, quali collasso statico della Torre con ribaltamento o implosione, eventi sismici, meccanismi di innesco a causa di incidenti come crash aereo, esplosioni, altri incidenti
Chi è coinvolto nel Piano
- per il Comune di Bologna i Settori e Uffici coinvolti sono: Gabinetto del Sindaco e Direzione Generale, Polizia Locale, Sistema Informativo Territoriale, Protezione Civile, Lavori Pubblici e Mobilità, Edilizia Pubblica e Welfare
- sono inoltre coinvolti: AUSL e 118, Soprintendenza, Prefettura e Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, ARPAE, Dipartimento della Protezione Civile, Consulta Provinciale del Volontariato di Protezione Civile di Bologna, Società di Servizi essenziali (acqua, energia, ambiente, connettività) e del Trasporto pubblico.
Il Piano stralcio considera la Torre Garisenda come l’elemento più debole del complesso, e l’eventuale coinvolgimento di altre strutture ed edifici, con conseguente ampliamento dell’area di impatto.
Il piano prende quindi in considerazione come zona di potenziale evacuazione, la massima area di impatto a terra, quella cioè che prende come raggio l’altezza della Torre Asinelli (97,02 metri arrotondata a 100 metri).
La popolazione interessata a una possibile evacuazione in caso di emergenza sarà dunque quella residente o in transito negli edifici e aree che possono essere coinvolti in un crollo o che sono minacciati da un possibile crollo.
Il censimento dei presenti nell’area
Il 13, 14 e 15 novembre il Comune effettua il censimento delle persone presenti nelle abitazioni e nelle attività commerciali per individuare le categorie più fragili (disabili, anziani, minori) e verificare la corrispondenza con quanto già presente nell’anagrafica comunale. Per l’anagrafe nell’area ci sono 459 residenti, di cui 46 sotto i 10 anni, e 14 persone seguite dai servizi sociali.
Questo censimento dei presenti sarà svolto periodicamente. Durante il censimento verrà consegnato alla popolazione un vademecum con tutte le informazioni utili per prepararsi all’ipotesi dell’emergenza.