Si apre in Emilia Romagna una nuova fase della lotta al Covid-19. Sono in distribuzione in questi giorni un milione di tamponi antigenici rapidi, capaci di fornire un risultato in circa 15 minuti.
L’obiettivo è riuscire a circoscrivere, e quindi contenere, in maniera ancora più efficace e veloce la diffusione del contagio: tra gli usi previsti ci saranno i controlli sui contatti stretti dei positivi per la chiusura, dopo 10 giorni, della quarantena, gli screening a scuola in caso di una positività, i controlli sui pazienti che accedono ai Pronto soccorso; e ancora, nelle strutture sociosanitarie come le Cra (Centri residenziali per anziani), per lo screening periodico di operatori e ospiti e per i visitatori, oltre che per indagini epidemiologiche sulle categorie professionali o le fasce d’età più a rischio. Inoltre, per i test sui viaggiatori in arrivo all’aeroporto Marconi di Bologna.
Anche il Patto per il lavoro sarà coinvolto in questa grande campagna di controllo: 250.000 tamponi rapidi saranno infatti forniti ai datori di lavoro sottoscrittori dell’accordo con la Regione, che avranno la possibilità di far svolgere il test a proprio carico, per quanto riguarda le spese di esecuzione, nelle strutture sanitarie accreditate.
Il pacchetto di tamponi rapidi
Sono due i canali di approvvigionamento dei tamponi rapidi che saranno distribuiti in Emilia-Romagna, in totale 1.865.550: 44.880 sono forniti dalla struttura commissariale nazionale – di cui 19.200 arrivati a inizio novembre e 25.600 in arrivo -, i restanti 1.820.750 sono il frutto della gara che la Regione Emilia-Romagna ha indetto insieme alla Regione Veneto; di questi, 970.000 sono già in distribuzione.
La prima fornitura di tamponi garantita dal Governo è stata suddivisa in maniera omogenea tra le 8 Aziende sanitarie, che ne hanno ricevuti 2.400 ciascuna; i test ottenuti tramite gara saranno invece assegnati sui territori secondo una ripartizione che tiene conto della popolazione residente e dei diversi fabbisogni.