Forse non è ancora un termine conosciuto ai più, ma il Phishing sta diventando una di quelle parole che meritano di essere conosciute, infatti contraddistingue una forma di truffa informatica che viene praticata inviando un’e-mail con il logo contraffatto di un istituto di credito o di una società di commercio elettronico, in cui si invita il destinatario a fornire dati riservati (numero di carta di credito, password di accesso al servizio di home banking, ecc.), motivando tale richiesta con ragioni
La posta elettronica oggi ormai è uno strumento di uso comune e rappresenta il principale vettore utilizzato dal cyber criminale. A maggior ragione a livello aziendale in quanto rappresenta uno strumento essenziale per le comunicazioni interne ed esterne alla realtà aziendale.
L’avvocato Chiara Ciccia Romito, consulente Privacy di Confartigianato Bologna Metropolitana, è una esperta del settore. Nel 2019 è stata nominata “fellow” del Centro di ricerca coordinato in “Information Society Law” dell’Università degli Studi di Milano. Con il termine “fellow” si intendono i consulenti e gli esperti, selezionati all’interno di associazioni accademiche, per collaborare a progetti culturali e scientifici.
Ed è autrice di molti testi e articoli sulla materia. Proprio in questi giorni in un articolo apparso su “il Quotidiano Giuridico” spiega come il Phishing rappresenti una minaccia per il mondo delle imprese in riferimento anche al trattamento dati per l’uso dell’account aziendale e, di conseguenza, come qualsiasi lavoratore si debba comportare per evitare di cadere in queste “trappole”. E visto che la tecnica del phisher è quella di far leva sulle vulnerabilità, l’emergenza rappresenta per il criminale un periodo ipoteticamente perfetto.