L’Emilia Romagna dopo il fine settimana del 9 e 10 gennaio resterà in zona arancione assieme a Calabria, Lombardia, Sicilia e Veneto. Lo ha stabilito la nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, che tiene conto dei dati dal 28 dicembre al 3 gennaio e delle indicazioni della Cabina di regia. D’altra parte in Italia l’indice Rt è risalito all’1.03%, ricordiamo che da 1 a 1,25% si viene inseriti in zona arancione, sopra all’1,25% si diventa zona rossa. E l’Emilia Romagna è all’1,05%.
Le misure resteranno in vigore fino al 15 gennaio contestualmente ai provvedimenti previsti dal decreto legge n. 1 del 5 gennaio 2021. Per quella data è atteso il nuovo Dpcm che dovrà ridefinire i divieti e i criteri che ci accompagneranno fino a febbraio, nello stesso tempo, in base ai dati epidemiologici, verranno ridefinite le collocazioni delle regioni nelle varie zone.
Vista il quadro epidemiologico è arrivata anche la decisione della giunta regionale emiliano romagnola di rinviare il ritorno delle lezioni in presenza (comunque al 50%) per le scuole superiori al 25 gennaio.
L’aumento dei contagi, con gli esperti – dall’Istituto superiore di sanità alla sanità regionale – che prevedono un possibile innalzamento della curva epidemiologica anche nei prossimi giorni, richiede ora la massima precauzione. Con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica ed evitare una terza ondata che porterebbe di nuovo a chiusure generalizzate nel nostro Paese, come sta già avvenendo in altri Stati europei.
Fino al 24 gennaio, quindi, rimarranno aperte – in presenza – materne, elementari e medie, mentre alle superiori le lezioni proseguono al 100% con la didattica a distanza.
“La situazione pandemica certo non migliora, in Emilia-Romagna e nel Paese – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – come dimostrano i nuovi dati contenuti nel report settimanale dell’Istituto superiore di sanità e della Cabina di regia, che portano la nostra regione a entrare in fascia di rischio arancione da domenica prossima. La curva epidemiologica sale e con essa anche il livello di saturazione dei reparti di terapia intensiva. Oltre alla campagna vaccinale bisogna promuovere ogni sforzo per abbassare il numero dei contagi. Ora è necessario applicare il principio della massima prudenza e precauzione, lo stesso scelto dalle regioni in procinto di entrare in fascia arancione e da numerose anche in fascia gialla”.
“Abbiamo fatto tutto quello che serviva per riaprire le scuole superiori in presenza – sottolinea l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni -. Con orari d’ingresso differenziati lì dove serviva e trasporti potenziati. Un piano regionale per la riapertura che resta valido, e che siamo pronti a utilizzare per riaprire non appena si potrà”.
La Giunta regionale ha inoltre convenuto sul fatto che tutto il personale della scuola, docente e no, debba rientrare al più presto nella campagna vaccinale anti-Covid.