Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di Bilancio per il 2021. Confartigianato considera sostanzialmente positivo l’esito finale che valorizza anche l’impegno profuso dall’associazione in ogni sede per apportare modifiche alla stesura originale. “Nella Legge di Bilancio riconosciamo e apprezziamo l’impegno a fornire risposte alla situazione contingente di crisi dell’economia – afferma Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese. Ora però bisogna assolutamente recuperare l’ambizione di una visione strategica complessiva per realizzare riforme profonde che valorizzino i punti di forza del Paese e rimuovano le criticità che sopportiamo da anni. ‘Piccole imprese’ deve essere la parola-chiave del 2021. Bisogna puntare ad irrobustire il sistema dell’impresa diffusa che rappresenta il 99% del sistema imprenditoriale e più di tutti ha sofferto l’impatto dell’emergenza da Covid 19, mostrando, comunque, una grande capacità di reazione”.
Infografica con tutte le misure e la posizione di Confartigianato (clicca sull’immagine)
Tra le misure Confartigianato sottolinea quelle relative agli interventi di riqualificazione degli edifici, sia per quanto riguarda gli strumenti ordinari del credito di imposta per le ristrutturazioni e le altre misure per il recupero del patrimonio edilizio, l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici e la proroga del bonus facciate e del bonus verde, sia per quanto riguarda la proroga degli interventi individuati nel Decreto rilancio assistiti dal cosiddetto ‘superbonus 110%’: “Riteniamo questi provvedimenti fondamentali per il rilancio economico soprattutto in questa delicata fase legata al permanere della pandemia e continueremo a sottolineare la necessità di rendere questi strumenti strutturali – aggiunge Vincenzo Mamoli, segretario generale di Confartigianato -. Certamente un risultato importante, anche se non pienamente soddisfacente nell’ampiezza”.
Altre misure importanti sono rappresentate dai provvedimenti per favorire la formazione professionale dei giovani e le misure di potenziamento del programma “Transizione 4.0”. “Sul fronte dell’accesso al credito costituisce un nostro personale successo la riforma del Fondo per la prevenzione dell’usura, fortemente potenziato, con la possibilità di erogare credito concessa ai confidi sia vigilati che non, così come tutte le misure di proroga della disciplina straordinaria del Fondo Centrale di Garanzia e della cosiddetta moratoria legale”, sottolinea Mamoli.
Diverse sono le misure a sostegno del Mezzogiorno con in particolare il potenziamento e la proroga di misure già in essere e che hanno dimostrato di ben funzionare, come il programma “Resto al Sud”. Sul fronte degli interventi più settoriali sono certamente degne di menzione le misure sull’autotrasporto e sul trasporto di viaggiatori che “raccolgono, almeno in parte, le sollecitazioni avanzate dalla Confederazione unitamente alle nostre Categorie interessate”, conclude Mamoli.
“Le misure previste dalla legge di Bilancio aiutano certamente le tante imprese penalizzate in questi mesi, ci sono interi settori che hanno perso un anno di attività e la ripartenza sarà lunga e complessa – afferma Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia Romagna -. Nei prossimi mesi dovrà essere posta molta attenzione alla situazione economica delle imprese, tenendo conto che arriveranno a termine proroghe e rinvii dei pagamenti di tasse e imposte. Ora l’obiettivo deve essere quello di gestire al meglio le risorse del Recovery fund per rimettere in moto l’economia e produrre una profonda innovazione. Green economy, digitalizzazione, formazione, nuovi sistemi di transazione economica, come elementi centrali per mantenere un elevato livello di competitività sui mercati, ma anche risorse per rimettere in moto la macchina produttiva. E tutto ciò deve essere calato in un contesto che vede nella piccola e media impresa il cuore pulsante del Paese”.
“Per rilanciare il sistema imprenditoriale – conclude Granelli – è fondamentale la riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro. Riforme più volte annunciate, ma che oggi devono diventare priorità assoluta, nell’ambito di un piano per utilizzare le risorse del Next Generation EU che punti su investimenti in infrastrutture materiali e immateriali di collegamento delle persone, delle merci e delle informazioni, formazione delle competenze e innovazione digitale, semplificazione normativa, burocratica, fiscale, per liberare finalmente le imprese da adempimenti e costi inutili”.