La Manovra economica per il 2019 prevede alcune misure atte a favorire le Pmi. Provvedimenti ottenuti grazie alla partecipazione di Confartigianato ai tavoli di concertazione e ai confronti condotti in nome delle piccole imprese e degli artigianati.
Tra le novità contenute nel testo di legge si notano, ad esempio, la diminuzione del peso di tasse e adempimenti, con particolare attenzione all’apertura al regime forfettario al 15% per i contribuenti che hanno un volume d’affari fino a 65.000 euro. Confartigianato ha calcolato che i benefici della flat tax per le micro e piccole imprese superano il miliardo di euro l’anno per il triennio 2019-20121. Dal 2020, poi, gli imprenditori con ricavi tra 65 mila e 100 mila euro potranno applicare un’imposta al 20%, sostitutiva dell’imposta sul reddito, dell’Irap e delle addizionali regionali e comunali. Confartigianato ha stimato in 414 milioni annui i vantaggi di questa misura per le piccole imprese.
Raddoppia poi dal 20 al 40 per cento la deducibilità dal reddito d’impresa dell’Imu sugli immobili strumentali, capannoni e laboratori. Una novità che per le piccole imprese vale 92 milioni l’anno per il triennio 2019-2021. Un’altra misura fiscale sugli immobili riguarda gli affitti dei locali commerciali che potranno godere di una cedolare secca al 21%, con un vantaggio complessivo per le piccole imprese pari a 55 milioni l’anno.
E ancora, la manovra 2019 sblocca finalmente il meccanismo del riporto delle perdite, come fortemente sollecitato da Confartigianato. Così, gli imprenditori in contabilità semplificata possono applicare pienamente la tassazione per cassa, cioè pagare le tasse dopo l’incasso delle fatture. I vantaggi si attestano a 83 milioni di euro l’anno. Fisco amico dell’innovazione con la proroga dell’iperammortamento per chi investe in nuovi macchinari finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa: l’agevolazione produrrà benefici per 55 milioni all’anno.
(Fonte Confartigianato.it)