Oltre al peso delle tasse (che gravano per oltre il 60% del fatturato), gli imprenditori italiani devono sopportare anche le complessità burocratiche per pagarle. Confartigianato nazionale ha calcolato che dal 2008 ad oggi sono state emanate ben 189 norme che hanno complicato la gestione fiscale delle aziende, una ogni sette giorni. Soltanto 33, invece, le nuove leggi che l’hanno semplificata e 75 quelle a impatto zero. Un fardello pesante, che rallenta lo sviluppo e la competitività delle imprese, con evidenti ripercussioni negative sull'occupazione.
Altro che semplificazioni: per una norma che semplifica ne vengono emanate sei che complicano la vita agli imprenditori.
In particolare, Confartigianato ha esaminato 18 provvedimenti (15 decreti legge e 3 leggi finanziarie) varati tra il 29 aprile 2008 e il 26 gennaio 2012 che contengono complessivamente 297 modifiche di carattere fiscale. Di queste solo l'11,1% riducono il carico burocratico per le imprese, il 25,3% sono neutre, il 42,8% presenta un modesto impatto dal punto di vista burocratico, il 14,5% un impatto medio e il 6,4% inasprisce fortemente il carico di burocrazia fiscale sulle imprese.
Il risultato è che circa due norme fiscali su tre (63,6%) promulgate in questa legislatura aumentano le complessità burocratiche per le imprese.
In base all’indice di complicazione di ciascuna normativa, tra il 2009 e il 2011 la pressione 'burocratica' fiscale sulle imprese è aumentata del 51%. Non c’è da stupirsi quindi se, per adempiere ad appena tre procedure fiscali, gli imprenditori sono costretti a bruciare ogni anno quasi 3 miliardi di euro.
Tante complicazioni costringono gli imprenditori a sacrificare gran parte del loro tempo per districarsi nelle pastoie connesse agli adempimenti tributari: secondo Confartigianato sono necessarie almeno 285 ore l’anno, equivalenti a circa 36 giorni lavorativi. Un record negativo tra i Paesi dell’Ocse dove gli imprenditori impiegano in media 186 ore per rispettare il loro dovere di contribuenti. In Italia, quindi, il tempo necessario per pagare le imposte è superiore del 53,2% rispetto alla media Ocse.