“Non è equo scaricare i costi di una gestione inefficiente delle spese per la sanità sulle spalle di 1 milione di contribuenti, in gran parte imprese”.
E’ la posizione espressa dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini il quale, a nome degli artigiani di Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Sicilia sollecita l’impegno dei Governatori delle 6 Regioni “ad elaborare piani di rientro credibili per recuperare lo sforamento dei tetti della spesa sanitaria”.
In attesa della presentazione, prevista entro giugno, dei piani di rientro da parte delle Regioni, Guerrini chiede che sia consentito ai contribuenti di versare il primo acconto dell’Irap – la cui scadenza è fissata il 20 giugno – senza la maggiorazione dell’1%. E che, in caso di conferma dell’aumento dell’Irap, i contribuenti possano conguagliare l’importo dovuto per l’intero anno, in sede di secondo acconto, senza l’applicazione di sanzioni.
“Questo – spiega Guerrini – nel rispetto dello Statuto del Contribuente in base al quale i rapporti tra contribuenti e Amministrazione finanziaria sono improntati al principio della collaborazione e della buona fede e le sanzioni non sono irrogate quando la violazione dipenda da obiettive condizioni di incertezza sulla norma tributaria”.
Oltre a sottolineare “la necessità di un maggior rigore e di maggiore efficienza nella gestione della spesa sanitaria delle Regioni”, Guerrini fa rilevare che “è altrettanto indispensabile ripensare la norma sull’Irap che ha finito per essere identificata esclusivamente come fonte di gettito per finanziare la sanità pubblica. Essa è un servizio del quale usufruiscono tutti i cittadini e pertanto il suo finanziamento dovrebbe essere posto a carico dell’intera collettività, non soltanto delle imprese”.
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