E’ entrato in vigore martedì 24 novembre 2020 il Decreto ristori ter che interviene con un ulteriore stanziamento di risorse, pari a 1,95 miliardi di euro per l’anno 2020, destinato al ristoro delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle misure disposte a tutela della salute, al sostegno dei lavoratori in esse impiegati, nonché con ulteriori misure connesse all’emergenza in corso.
Le misure principali
– Incremento di 1,45 miliardi, per il 2020, della dotazione del fondo previsto dal decreto “Ristori bis” (decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149) per compensare le attività economiche che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più alta;
– inclusione delle attività di commercio al dettaglio di calzature tra quelle che, nelle cosiddette “zone rosse”, sono destinatarie del contributo a fondo perduto;
– istituzione di un fondo con una dotazione di 400 milioni di euro, da erogare ai Comuni, per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare;
– aumento di 100 milioni per il 2020 della dotazione finanziaria del Fondo per le emergenze nazionali, allo scopo di provvedere all’acquisto e alla distribuzione di farmaci per la cura dei pazienti affetti da Covid-19.
Il Decreto ristori quater
Il Governo è già al lavoro per mettere a punto ulteriori misure di sospensione dei versamenti fiscali per sostenere le imprese colpite dalle restrizioni anti-Covid. Le sospensioni del pagamento delle tasse riguarderebbe tutta l’Italia e le imprese fino a 50 milioni di euro di fatturato che abbiano subito perdite di almeno il 33 per cento. Questa e altre misure dovrebbero trovare posto nel Decreto ristori quater, in programma la prossima settimana per il varo dal parte del Governo, dopo la richiesta al Parlamento un nuovo scostamento di bilancio di 7 miliardi di euro.