È operativo, e obbligatorio, dall'1 gennaio 2017, il registro telematico del vino, nato con lo scopo di eliminare i registri cartacei, compresi gli adempimenti connessi con la vidimazione. L'apertura del registro telematico lascia, comunque, la possibilità agli operatori, ma solo fino al 30 aprile 2017, di registrare le operazioni anche in via cartacea, qualora non siano già state eseguite online, senza sanzioni in caso di controlli e per il periodo di avviamento del sistema, ovviando a errori materiali o procedure informatiche che devono essere via via acquisite per la loro corretta utilizzazione. Sono obbligate ad avere il registro le persone fisiche e giuridiche e le associazioni che, per l'esercizio della loro attività professionale o per fini commerciali, detengono un prodotto vitivinicolo.
I suddetti operatori dovranno quindi iscriversi al portale SIAN e compilare i registri nelle due modalità previste dal decreto ministeriale del 20 marzo 2015 (on-line o webservice) e nell'eventualità di errori, rettifiche, compilazione parziale o erronea del registro informatico, in sede di controllo, la registrazione delle operazioni potrà essere dimostrata mediante documentazione giustificativa, compresi gli attuali registri vitivinicoli cartacei. La guida all'utilizzo del registro dematerializzato ed i codici Dop/Igp dei vini, possono essere scaricati dal portale del Sian.
Per la trasmissione delle operazioni di carico e scarico è possibile utilizzare sia il sistema online per la registrazione diretta delle operazioni che il sistema di interscambio di dati in modalità web-service. Le cantine possono delegare per la tenuta del registro telematico soggetti terzi.