Sei mesi difficili. Ora il calo di esportazioni ed importazioni da gennaio a giugno 2020 è certificato dai numeri. Dopo la contrazione del 2,4% rilevata nei primi tre mesi del 2020, l’export regionale ha fatto segnare una più intensa diminuzione pari a -25,3% nel secondo trimestre. Su questa percentuale pesa in particolare il forte calo di aprile, solo in parte compensato dalla ripresa di maggio e giugno.
L’analisi è contenuta in un report curato da Art-ER.
Nell’arco dei primi sei mesi dell’anno, il sistema economico regionale ha esportato beni e servizi per poco meno di 28,4 miliardi di euro a valori correnti, il 14,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019; la contrazione è in linea con quella del Nord-Est (-14,3%), leggermente più contenuta rispetto al livello nazionale (-15,3%).
In termini assoluti l’Emilia-Romagna consolida la seconda posizione a livello nazionale per valore dell’export con il 14,1% del totale italiano, ed è prima per saldo commerciale ed export pro-capite. Leggermente più intensa è risultata la contrazione complessiva delle importazioni regionali dall’estero, che si sono ridotte del 15,0% rispetto al primo semestre 2019 (-8,4% nel I trimestre; -21,5% nel secondo trimestre).
Analizzando i settori, a soffrire di più sono state le esportazioni dei prodotti della filiera meccanica, i metalli di base e prodotti in metallo e i prodotti della moda, mentre aumenta l’export degli articoli farmaceutici (+38,0%) e dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+8,6%), che confermano il loro carattere anticiclico.
Il commercio estero dell’Emilia-Romagna nel primo semestre del 2020: nota di sintesi