Nell’ambito degli interventi previsti dal Piano di azione per l’economia circolare, l’Unione europea sta lavorando sul rafforzamento del diritto alla riparazione, con lo scopo di prolungare il ciclo di vita dei prodotti (soprattutto quelli elettrici ed elettronici) e ridurre, quindi, il flusso dei rifiuti.
I temi sul tavolo delle trattative
Sono molti i temi “caldi” sul tavolo delle trattative, fra cui:
- l’obbligo dei produttori di riparare le apparecchiature elettriche ed elettroniche quali lavatrici, aspirapolvere e smartphone, con la possibilità di aggiungere nel tempo ulteriori prodotti all’elenco
- l’obbligo di rendere disponibili pezzi di ricambio, anche di seconda mano, a prezzi ragionevoli
- il divieto di imporre clausole contrattuali, nonché tecniche hardware o software tese ad ostacolare le riparazioni
- il diritto dei consumatori a essere informati sull’obbligo di riparazione da parte del produttore
- la possibilità per i consumatori di prendere in prestito un dispositivo mentre il proprio è in riparazione ovvero di optare, in alternativa, per un’unità rigenerata
- l’accesso online free ai prezzi indicativi delle riparazioni
- l’ulteriore estensione di un anno della garanzia legale per il bene riparato.
Anche gli Stati Membri saranno chiamati ad adottare misure volte a promuovere la riparazione, come ad esempio voucher e fondi per la riparazione, campagne di informazione, corsi di riparazione o sostegno per
“Repair Café” gestiti da comunità; riduzione dell’aliquota IVA sui servizi di riparazione.
L’azione di Confartigianato in difesa dei riparatori
Nel dibattito, ancora in corso, Confartigianato è decisamente impegnata nella tutela dei riparatori indipendenti dei beni personali e della casa (dagli impiantisti ai sarti, dagli autoriparatori ai manutentori di ascensori fino ai riparatori di elettrodomestici e agli orologiai), che devono poter operare alle stesse condizioni dei riparatori autorizzati, ovvero diritto di libero accesso ai pezzi di ricambio e agli strumenti e informazioni tecniche fornite dai produttori.
Se, infatti, l’obiettivo della direttiva è quello di promuovere la cultura della riparazione e del riuso, anche oltre i termini di garanzia dei prodotti, la valorizzazione delle competenze e dei servizi dei riparatori indipendenti va tutelata e promossa, sia a livello comunitario, sia soprattutto presso il governo italiano che sarà incaricato di recepire il provvedimento.
Per chiarimenti e informazioni contattare:
Ufficio Ambiente e Sicurezza
Sistemi di Gestione Specialistici e Sostenibilità
Micaela Utili
email – m.utili@assimprese.bo.it
Numero verde – 800 53 30 60