Quali sono le novità contenute nel decreto legge sui bonus edilizi
Il decreto legge spiega che per i nuovi interventi non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura. Inoltre gli enti pubblici non potranno più acquistare i crediti incagliati. Per i bonus resta dunque solo la possibilità della detrazione d’imposta.
In aggiunta, il decreto legifera sul regime della responsabilità solidale qualora venga accertata la mancata sussistenza dei requisiti che danno diritto ai benefici fiscali.
Con le nuove norme si esclude la responsabilità in solido per il fornitore che ha applicato lo sconto e per i cessionari che hanno acquisito il credito. Entrambi devono essere in possesso della documentazione utile a dimostrare che le opere siano state effettivamente realizzate.
Tale esclusione vale anche per i soggetti, che non siano consumatori o utenti, che acquistano i crediti di imposta da una banca, o da altra società appartenente al gruppo bancario di quella banca, con la quale abbiano stipulato un contratto di conto corrente, facendosi rilasciare un’attestazione di possesso, da parte della banca o della diversa società del gruppo cedente, di tutta la documentazione.
Quali sono i bonus edilizi interessati dal decreto legge
Il testo modifica la disciplina riguardante gli interventi in materia di:
- Superbonus 110%
- recupero patrimonio edilizio (Bonus Ristrutturazioni)
- efficienza energetica (Ecobonus)
- misure antisismiche (Sismabonus)
- bonus facciate
- impianti fotovoltaici
- colonnine di ricarica
- barriere architettoniche (Bonus Barriere 75%)
Si tratta, di fatto, di tutti i tipi di agevolazioni edilizie ad oggi esistenti.
Confartigianato, “Il blocco coinvolge le imprese che hanno fatto investimenti e assunzioni”
Confartigianato esprime preoccupazione per il blocco previsto nel decreto legge che “coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno fatto investimenti ed assunzioni nella prospettiva di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura”. Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo. Apprezzabile l’intervento per limitare la responsabilità in solido dei cessionari anche se non risolutiva e fuori tempo massimo.
“Speravamo in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati, invece non solo non si prospetta nessuna risposta al problema ma il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti”, ha commentato il presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli.