Varato dal governo il Decreto Aiuti ter vale 14 miliardi. In esso sono contenute misure a sostegno delle imprese e delle famiglie, per far fronte al caro energia. Il Decreto Aiuti ter è stato emanato il 16 settembre 2022.
Crediti a Pmi
Previsto per le piccole imprese l’accesso al credito d’imposta. Fino al 30 settembre è confermato il meccanismo attualmente in vigore, cioè il 25% per le imprese energivore e il 15% per le altre imprese con consumo maggiore di 16,5 MW.
Nei mesi di ottobre e novembre è previsto un rafforzamento, con soglia del 25% per le imprese energivore e al 40% per tutte le imprese che consumano gas.
Confermati i tagli sulle accise
Confermata per tutto il mese di novembre la riduzione delle accise su gasolio, benzina, Gpl e gas per autotrazione. Tale riduzione sarà operativa con un prossimo decreto ministeriale. Nel decreto Aiuti ter previsti 100 milioni per le imprese di autotrasporto per mitigare gli effetti dell’aumento dei carburanti.
Sono stanziati infine altri 100 milioni di euro a favore delle aziende del trasporto pubblico locale per i maggiori costi sostenuti, nel terzo quadrimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, per l’acquisto del carburante utilizzato nei mezzi per effettuare il servizio.
Aiuti a cinema, teatri, piscine e terzo settore
Aiuti in arrivo per le sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e istituti e luoghi della cultura. Pronti 40 milioni di euro, da ripartire con un decreto del ministro della Cultura. Il decreto Aiuti ter stanzia poi 400 milioni per il Servizio sanitario nazionale, per far fronte ai rincari nel settore ospedaliero, comprese Rsa e strutture private.
Contributi a fondo perduto, del valore di 50 milioni di euro nel 2022, a favore di associazioni, società sportive dilettantistiche e federazioni che gestiscono impianti sportivi e piscine. L’autorità delegata in materia di sport, entro trenta giorni, dovrà stabilire con decreto le modalità e i termini di presentazione delle richieste di contributi, i criteri di ammissione e le procedure di controllo. Infine, una norma è indirizzata agli enti che gestiscono servizi per la disabilità a sostenere i costi dell’energia. Per essere è istituito un fondo di 120 milioni l’anno, di cui 100 da fondi gestiti dal ministro per le Disabilità.
Stop a delocalizzazioni selvagge
Il datore di lavoro, non in stato di crisi, che vuole delocalizzare o chiudere la sua attività ha 90 giorni (e non più 30) per presentare un piano per limitare le ricadute occupazionali ed economiche. E il contributo che è tenuto a pagare “in caso di mancata sottoscrizione del piano da parte delle organizzazioni sindacali” viene innalzato del 500%.
Revocato infine ogni beneficio statale ricevuto in caso di delocalizzazione che preveda il 40% di licenziamenti dei dipendenti.