Confartigianato, in una riunione della giunta esecutiva, ha presentato al ministro dello sviluppo economico Corrado Passera un pacchetto di misure per ridare ossigeno alle piccole e medie imprese, oggi fortemente a rischio di credit crunch. «A novembre 2011 – fa sapere Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato – i finanziamenti ai piccoli imprenditori sono aumentati appena dello 0,4% e i tassi medi d’interesse hanno raggiunto il 4,18%, il valore più alto tra quelli dell’area Euro». La vera e propria terapia d’urto proposta da Confartigianato inizia con interventi per risolvere il problema dei ritardi di pagamento della Pa: per recuperare 70 miliardi di debiti, infatti, occorre introdurre la compensazione tra i crediti commerciali verso la Pa e i debiti tributari. Bisogna recepire la direttiva europea sui termini di pagamento e introdurre il sistema dell’Iva per cassa, cioè prevedere il versamento dell’Iva al momento dell’effettivo pagamento della fattura da parte del debitore. Altro punto fondamentale per Confartigianato è creare condizioni favorevoli all’attività d’impresa, attraverso per esempio il rilancio del «piano casa», una riforma degli incentivi alle imprese e un supporto alla green economy. In tema di energia, poi, è necessario ridurre i costi della bolletta delle piccole imprese, superiori del 30% rispetto alla media europea. Altri fronti di intervento devono essere il sostegno all’internazionalizzazione, all’innovazione e alla cooperazione in reti, nonché la tutela del made in Italy. Infine bisogna dare attuazione allo Statuto delle imprese e superare il Sistri, il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi, poichè si è rivelato uno strumento complesso e costoso per le imprese.
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