Parrucchieri e barbieri resteranno aperti. Non soltanto nelle aree definite “gialle” o “arancio” dal Dpcm del 3 novembre, ma anche nelle aree “rosse”, ovvero tutti quei territori (regioni, province o comuni) per cui scatterà il lockdown a causa della situazione epidemiologica. Purtroppo non sarà la stessa cosa per i centri estetici, che dovranno chiudere nelle zone rosse.
L’inserimento dell’Emilia Romagna tra le zone “gialle” consentirà inoltre di evitare ulteriori restrizioni al settore della ristorazione.
“Per la tutela delle imprese coinvolte nelle restrizioni imposte dagli ultimi Dpcm è preziosa l’azione di rappresentanza che stanno svolgendo le nostre Associazioni nell’approfondita analisi del Dl Ristori e nella proposta di emendamenti che, concretamente, possano correggere alcune gravi ‘zone d’ombra’ che sono state rilevate: ci siamo così fatti promotori di una azione propositiva per fare in modo che ogni attività che abbia subìto le conseguenze, dirette o indirette, dei Dpcm emanati possa avere il giusto supporto da parte dello Stato”, scrivono Cna e Confartigianato regionali.
“Riteniamo, in questo senso, prezioso anche il sostegno con ulteriori dieci milioni di euro che la Regione metterà a disposizione in tempi brevi alle imprese colpite e su cui stiamo fattivamente portando il nostro contributo ai tavoli istituzionali”.
Cna Emilia Romagna e Confartigianato Emilia Romagna già nel pieno della “fase 1” dell’emergenza erano scese in campo per difendere il settore della cura della persona costretto alla chiusura e hanno contribuito in maniera importante alla sua riapertura attraverso un importante lavoro svolto nella definizione dei protocolli di sicurezza, non nascondono la loro soddisfazione. “Il mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa, sin dalle prime fasi della pandemia, ha compreso e condiviso le priorità dettate dall’emergenza sanitaria, rispondendo con spirito di servizio e con grande sacrificio alle decisioni prese dal Governo e in forte sinergia con la Regione Emilia-Romagna per contenere l’emergenza. Ricordiamo che questo settore non solo partecipa in maniera determinante all’economia del Paese, ma è soprattutto essenziale per garantire il benessere, la cura della persona, e quindi la dignità dell’intera comunità. La cura di sé è il primo degli antidoti utili ad alleggerire il peso e le paure di una pandemia che ciascuno di noi, più o meno consapevolmente, porta con sé nella propria quotidianità”.
Nell’indirizzare l’azione del Governo, è stato molto rilevante il pressing di Cna e Confartigianato che, su ogni livello associativo, hanno continuato a difendere la sicurezza dei propri luoghi di lavoro dimostrando, dati alla mano, il loro posizionamento tra i posti meno rischiosi per il contagio da Covid-19. “Un lavoro che, oltre allo stretto coinvolgimento delle rispettive strutture nazionali delle Associazioni, si è rivelato particolarmente proficuo in Emilia-Romagna nell’azione propositiva verso la Regione e la forte e positiva collaborazione con l’assessore Colla, il cui sostegno ci ha consentito di essere ancora più efficaci in tutti i tavoli di lavoro in cui siamo stati coinvolti. Un confronto, quello con l’assessore ed i vertici della Regione, che è stato ed è continuo e grazie al quale abbiamo potuto esprimere una linea comune per la difesa della salute pubblica e delle imprese, luci dei territori e motori di un sistema di welfare diffuso, fondamentale per il benessere delle nostre comunità. Da qui in avanti continueremo a svolgere la nostra azione, come sempre a supporto di tutte le categorie, affinché nessuno rimanga indietro e tutti ricevano il necessario sostegno a ripartire”.
Cna e Confartigianato “sono e resteranno unite nel tutelare il lavoro di tutta la piccola impresa, che opera in totale sicurezza e a cui non si possono chiedere ulteriori sacrifici”.