La scadenza del bando riservato alle imprese montane è stato prorogato al 1º ottobre. Due settimane in più per presentare la domanda che permetterà di accedere ai 2,5 milioni di euro per interventi di riqualificazione, ristrutturazione, acquisto e recupero di strutture e spazi produttivi, o per investimenti in macchinari, attrezzature e impianti. Con una corsia privilegiata per quelli che si tradurranno in nuova occupazione.
Il bando
Sono ammessi tutti i comparti produttivi, escluso il settore primario (le aziende agricole usufruiscono di specifici finanziamenti del Programma regionale di sviluppo rurale), ma compreso quello della trasformazione agroalimentare (entro il limite di 15 addetti).
I contributi – a fondo perduto e nella misura del 70% della spesa ammissibile – sono legati a tre tipi di intervento: riqualificazione, ristrutturazione e/o ampliamento di edifici e strutture nelle quali l’imprenditore già svolge la propria attività; acquisto, riqualificazione, ristrutturazione e/o ampliamento di edifici e strutture dismesse, nelle quali il beneficiario si impegna a svolgere la propria attività; investimenti in macchinari, attrezzature e relativi impianti.
Il contributo complessivo per ciascuna impresa non potrà superare l’importo massimo di 150mila euro, mentre la spesa minima candidata a contributo non dovrà essere inferiore a 25mila euro.
Le premialità
Capitolo fondamentale del bando sono le premialità, utilizzate per indirizzare i finanziamenti regionali verso quegli interventi che, per le loro caratteristiche, si ritiene possano avere un impatto più significativo sul territorio.
Sono quindi previsti punti aggiuntivi per i progetti che comportino un impatto occupazionale in incremento e per i progetti presentati da imprese localizzate nei comuni con una popolazione fino a 5mila abitanti, per quelli di imprese con sede in un Comune di alta montagna e per le realtà produttive che operano nei comuni a più alta fragilità di tipo demografico, sociale ed economico.