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Coronavirus 8 marzo, il nuovo decreto del presidente del Consiglio (con video)

8 Mar 2020 | News

E’ stato firmato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Dpcm dell’8 marzo. Si tratta di un pacchetto di misure di carattere sanitario e sociale piuttosto pesante che obbliga circa 16 milioni di italiani ad una sorta di quarantena prolungata. Decisione sofferta, che si è cercato di evitare fino all’ultimo momento, ma l’evolversi della situazione in gran parte del Paese ha consigliato di procedere lungo questa strada. Nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, sono adottate misure atte ad evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita da questi territori. Vengono inoltre chiusi i luoghi di aggregazione per evitare assembramenti. Aperti invece bar e ristoranti, qualora si rispettino le distanze consigliate per evitare la diffusione del contagio.

Sono fatti salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. É consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Nei territori interessati dal decreto entra in vigore uno stato di mobilità ridotta: non c’è quindi al momento un blocco totale degli spostamenti ma essi vanno motivati. 

SALONI DI BELLEZZA, BARBERIA E TATUAGGI

Un’ordinanza regionale, emanata il 9 marzo in deroga ad alcuni contenuti del Dpcm dell’8 marzo, indica che “Nell’esercizio delle attività classificate come Servizi di saloni di barbiere e parrucchiere, Servizi di istituti di bellezza, Servizi di manicure e pedicure, attività di Tatuaggio e piercing, gli addetti impegnati nel servizio a contatto con i clienti devono indossare una mascherina e guanti monouso, lavarsi le mani fra un cliente e l’altro con gel idroalcolico e pulire le superfici con soluzioni a base di alcol o cloro”.

IL TRAFFICO MERCI VIENE CONSENTITO

In merito a una delle misure più importanti, e cioè evitare gli spostamenti di persone nelle aree oggetto delle misure più stringenti, fra cui le cinque province emiliano-romagnole, limitandole a comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, il Governo, durante una videoconferenza con le Regioni nel pomeriggio, ha chiarito in modo inequivocabile come non esistano restrizioni per la mobilità dei lavoratori e delle merci né all’interno del Paese né tra il nostro Paese e gli altri. Dunque, chi deve spostarsi per ragioni di lavoro, anche fra le province e all’interno di esse, lo può fare. È quindi garantito il diritto a lavorare per chi è in buona salute, non presenta sintomi né debba rispettare il periodo di quarantena. Con l’avvertenza che si tratti sempre di spostamenti per ragioni di lavoro o di necessità.

BAR E RISTORANTI

Bar e ristoranti in Lombardia e nelle 14 province indicate dal presidente del Consiglio possono aprire solo tra le 6 e le 18, e al loro interno devono garantire il rispetto della distanza di sicurezza tra gli avventori. Nel resto d’Italia, vengono sospese le attività di pub, discoteche, sale bingo, sale giochi; bar e ristoranti possono rimanere aperti «ma sarà obbligo del gestore di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro».

PALESTRE E CENTRI BENESSERE

l provvedimento del governo «sospende le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi». Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive «di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati».

CONFARTIGIANATO A DISPOSIZIONE DEGLI ASSOCIATI

Confartigianato Bologna Metropolitana si augura che al più presto siano approvate nuove misure per attenuare il peso che questi provvedimenti a tutela della collettività stanno avendo sulle attività delle imprese, specialmente delle piccole e medie aziende, a cominciare dai settori del turismo dell’intrattenimento, dei servizi alla persona e alle imprese. In attesa di ulteriori misure, i nostri uffici sono a disposizione per cogliere le opportunità che già sono disponibili: la cassa integrazione in deroga e le iniziative messe in atto dalle banche del territorio.

Clicca qui per SCARICARE IN PDF il decreto del presidente del Consiglio dei ministri.

Qui la diretta Facebook dalla pagina ufficiale del premier Giuseppe Conte.