Immaginando la crisi come un tunnel lungo 100 metri la distanza percorsa dalle imprese alla fine del 2013 è pari a 60,1 metri e riflette una situazione di sostanziale immobilità del sistema economico negli ultimi due anni. Rispetto a dicembre 2011, il progresso risulta inferiore ad 1 metro (per la esattezza +0,7 m) per effetto soprattutto dell’arretramento del comparto edile (-1,8 m). Oltre il 38% degli intervistati non vede ancora decisi segnali di ripresa e ritiene che la situazione attuale rimarrà stabile ancora per molto tempo, mentre un 22,4% rinvia ogni previsione di ripresa dopo il 2015. Per il 18,1% delle imprese, infine, bisogna attendere ancora un anno per uscire dal tunnel della crisi.
Questi sono alcuni dati dell'annuale Indagine congiunturale dell'Osservatorio di Confartigianato Assimprese, elaborata dal Centro Studi Sintesi di Mestre, per fare il punto della situazione relativa alle imprese del circondario imolese, nel periodo in cui si chiudono i bilanci. “Come ha rilevato il nostro centro studi – dichiara Amilcare Renzi, Segretario di Confartigianato Assimprese di Imola e del Territorio Bolognese – l'uscita dal tunnel della crisi è ancora lenta. Rispetto alla rilevazione di due anni fa il territorio ha compiuto pochissimi passi avanti e, come sappiamo, lungo questo estenuante tragitto abbiamo perduto competitività e posti di lavoro. Per il territorio imolese è tempo di cogliere le opportunità di area vasta che ci arrivano dalla nascente Città metropolitana. Lì il sistema industriale è molto legato all'export e gode di infrastrutture di grande livello. Noi, come associazione da tempo abbiamo fatto questa scelta e stiamo investendo con convinzione a Bologna da dove vorremmo cercare di offrire nuove capacità di relazione e di costruire opportunità per tutte le nostre imprese”.
Il manifatturiero ha chiuso il 2013 con dinamiche di crescita: produzione (+0,4%) e fatturato (+0,2%), ma sul fronte occupazionale si registra ancora qualche fuoriuscita di personale (-0,1%). Su base annua, però, in virtù delle flessioni registrate nella prima parte del 2013, si evidenziano dinamiche ancora negative: produzione -0,4%, fatturato e occupazione -0,2%.
Nel settore dei servizi alle imprese si rileva l’incremento più sostenuto: +0,2% che potrebbe raddoppiare nei prossimi mesi.
Tra le aziende dei servizi alle persone si osserva in generale una situazione di sostanziale stabilità: il 2013 si chiude con domanda e fatturato stazionarie.
Le costruzioni, sono il settore più in difficoltà evidenziando nella seconda parte del 2013 contrazioni di domanda e fatturato (rispettivamente -0,7% e -0,6%) che fanno il paio con quelle registrate su base annua (-0,8% e -0,5%). La dinamica occupazionale è negativa e anche nei prossimi mesi il settore accuserà processi di ridimensionamento.
La domanda di credito ha subito una forte contrazione nell’ultimo periodo. La crisi, infatti, ha accentuato in maniera rilevante il fenomeno del credit crunch dato che quasi la metà del campione (48,2%) ha riscontrato molte più difficoltà nell’accesso al credito e di queste il 15% ritiene che alle condizioni attuali sia ora impossibile ottenere un finanziamento dalle banche. Circa un’impresa su tre non ha fatto domanda di credito nell’ultimo periodo. Le difficoltà di accesso al credito sono da ricondursi principalmente alla richiesta di garanzie eccessive o dai costi bancari troppo elevati.
L'indagine si può visionare integralmente nel sito dell'Osservatorio Assimprese