“E’ stato tradito il metodo della concertazione. Non ci stiamo a subire quello che percepiamo come un atteggiamento pregiudiziale verso il lavoro autonomo e il mondo dell’impresa, in contrapposizione con il lavoro dipendente ed il pubblico impiego”.
Così il Presidente Giancarlo Calamelli sintetizza le motivazioni che hanno spinto l’Assemblea Confartigianato a proclamare iniziative di protesta contro la legge Finanziaria che culmineranno in una manifestazione pubblica alla fine di ottobre.
“Tra revisione degli studi di settore, aumento dei contributi previdenziali, introduzione dei contributi sugli apprendisti – spiega Calamelli – la Finanziaria costerà alle imprese artigiane 2.261 milioni di euro nel 2007, cui si aggiungeranno altri 131 milioni di euro nel 2008.
In pratica, le nostre imprese sopporteranno il 40% del totale dei sacrifici imposti dalla manovra alle imprese. Non mi sembra questa la strada migliore per rilanciare la competitività del sistema imprenditoriale e non mi sembra sia stato rispettato l’impegno contenuto nel Dpef di rilanciare lo sviluppo e di tagliare le spese improduttive”.
“Il fatto ancora più paradossale – aggiunge – è che i benefici della riduzione del cuneo fiscale per le nostre imprese, pari a 329 milioni di euro, verranno annullati dall’aumento dei contributi sugli apprendisti che costa 330,5 milioni di euro. Colpire l’apprendistato significa colpire la modalità più diffusa nell’artigianato per inserire i giovani nel mondo del lavoro, per trasmettere la cultura del fare e del saper fare”.