«Confartigianato Assimprese ritiene che il nostro territorio sarà forte se saprà rafforzare la propria autonomia»: con queste parole il vice presidente Paolo Franceschi ribadisce che «l'associazione chiede con forza l'applicazione della legge regionale riguardante il trasferimento delle deleghe sulla pianificazione e sulla programmazione del territorio dalla Provincia al Nuovo Circondario».
In pratica l'autonomia sulle grandi scelte urbanistiche, commerciali, sociali e sanitarie.
«Le nostre imprese – continua Franceschi – hanno bisogno di una semplificazione dei processi decisionali della politica e di interlocutori certi, vicini ad esse e ai cittadini».
«La Provincia di Bologna deve dire in modo chiaro come la pensa – aggiunge Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Imola -, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del sindaco Marchignoli, il quale, coerentemente con il suo programma di mandato, chiude qualsiasi ragionamento del Circondario di Imola verso l'ipotesi di Area metropolitana bolognese. Marchignoli ha ragione – puntualizza Renzi, quando sottolinea che il nostro circondario ha una estensione territoriale e una dimensione sociale ed economica “non paragonabile ad alcuna altra parte del Bolognese”. Una dimensione e una struttura istituzionale che potrebbero benissimo elevare il nostro circondario al rango di Provincia».
«Ci sembra – continua Renzi – che la Provincia si fermi sulla forma, dando una interpretazione scolastica di una legge che racchiude in sè una valutazione più profonda di autonomia di questo territorio. Si deve invece ragionare sulla volontà politica che sta dietro la legge voluta da Vittorio Prodi e dalla Regione Emilia Romagna. Si deve riconoscere a questo territorio la formalizzazione di una autonomia nella sostanza da sempre espressa. Se non si capisce questo e ci si nasconde dietro l'interpretazione delle singole parole non si arriva da nessuna parte».
Confartigianato Assimprese del territorio imolese, come si legge dalla «Dichiarazione programmatica annuale», presentata dal vice presidente Paolo Franceschi all'assemblea sociale dell'8 giugno scorso, ritiene che «le imprese debbano dare un reale contributo all'autonomia di questo territorio chiedendo con forza che il percorso in atto non subisca frenate o rallentamenti» e auspica «di essere coinvolta in tutte quelle fasi del processo in cui le imprese non possono avere un ruolo marginale».