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La “Fuga in Egitto” del Mastelletta restaurata grazie alla Fondazione Farabegoli e Confartigianato

28 Ott 2024 | Assimprese news, News

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Durante la sua visita del 24 ottobre 2024 a Bologna il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato la Fondazione Scienze religiose “Giovanni XXIII”, in via San Vitale, in occasione del 70º anniversario di vita.

 

Il restauro della “Fuga in Egitto” del Mastelletta

Nell’adiacente chiesa di Santa Maria della Pietà, gestita dalla Fondazione, spicca, fra le varie opere, una meravigliosa “Fuga in Egitto”, eseguita nelle prime decadi del ‘600, da Giovanni Andrea Donducci, detto il Mastelletta (1575 – 1665), un vero gioiello d’arte che è stato sottoposto recentemente a un profondo restauro a cura della Fondazione Furio Farabegoli e Confartigianato Bologna Metropolitana.

“Per noi è motivo di grande soddisfazione che il Presidente Mattarella, durante la sua giornata bolognese, abbia potuto ammirare la bellezza di questo dipinto, ora profondamente restaurato – afferma Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana -. Come associazione siamo particolarmente orgogliosi di aver contribuito a questo intervento che permetterà ai bolognesi, ma non solo, di potere godere a pieno la bellezza dell’opera del Mastelletta, ritenuta il suo capolavoro, contribuendo alla riscoperta e alla rivalutazione di un lavoro artistico molto importante per la storia della città”.

 

La chiesa di Santa Maria della Pietà e l’opera di Giovanni Andrea Donducci

Si tratta di una delle chiese più antiche e storiche della città di Bologna. Edificata ad inizio 1600, sul luogo dove vi era un ospedale di poveri orfanelli, deve le sue ricchezze artistiche alle Corporazioni dell’epoca alle quali il Legato pontificio chiese di contribuire ad abbellire l’altare di ogni cappella laterale dedicata ai mestieri. In una di esse troviamo la “Fuga in Egitto” eseguita, probabilmente, tra il 1606 e il 1609, comunque nel primo ventennio del ‘600, da Giovanni Andrea Donducci, detto il Mastelletta, uno dei più grandi pittori del Seicento. Questo straordinario dipinto è particolare in quanto la figura di San Giuseppe è posizionata in posizione preminente rispetto a quelle della Madonna e del Bambino, mentre negli altri dipinti dedicati allo stesso tema, il Santo lo si vede in situazione paritaria o secondaria rispetto a Maria. Questa posizione in primo piano dipende dal fatto che fu commissionata dalla Corporazione dei Falegnami, di cui San Giuseppe è il Patrono.

Si tratta di una tela a cui nessuno aveva mai messo mano, fino a che grazie a Confartigianato Bologna Metropolitana e alla Fondazione Farabegoli, che si sono rivolte alle competenze della restauratrice Beatrice Miserocchi, si è proceduto a un profondo restauro e all’intero ripristino di un bene artistico molto importante per la storia e per l’arte bolognese.

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