Confartigianato ha ottenuto un risultato inseguito da anni a favore delle imprese del verde.
Il decreto legge Ambiente approvato dal Governo il 10 ottobre scorso equipara gli sfalci e le potature (derivanti dall’attività di cura e manutenzione del paesaggio e del verde pubblico e privato) ai rifiuti urbani.
Le imprese del settore potranno così operare con minori oneri a loro carico poiché, non dovendo più gestire come rifiuto speciale non pericoloso gli sfalci e potature provenienti da aree private, avranno libero accesso ai centri di raccolta comunali.
Il nuovo decreto, che dovrà essere convertito in legge, è l’atto finale di un percorso di confronto, che aveva già prodotto la Circolare dell’Albo gestori ambientali del 14 febbraio 2023. Il documento chiariva che, qualora la raccolta e il trasporto di sfalci e potature, benché classificati come urbani, sia effettuata dallo stesso soggetto che ha l’appalto o la concessione per la manutenzione del verde, lo stesso é da considerarsi come produttore iniziale del rifiuto e pertanto autorizzato ad iscriversi in categoria 2-bis, potendo evitare quindi l’iscrizione in cat.1 (Raccolta e trasporto di rifiuti urbani). Ora, con l’approvazione del DL Ambiente in Consiglio dei Ministri, il cerchio si è chiuso e le imprese del verde si vedranno ulteriormente semplificati e ridotti gli oneri amministrativi.