Pubblicate le ultime variazioni al Codice degli Appalti, la cui operatività si articola nelle seguenti tre fasi:
- Entrata in vigore – 1 aprile 2023
- Abrogazione del precedente Codice e acquisizione di efficacia del nuovo – 1 luglio 2023
- Digitalizzazione degli appalti – 1 gennaio 2024
Tra aprile e luglio del corrente anno è previsto dunque un complesso regime transitorio durante il quale i due testi coesisteranno. Agli avvisi o ai bandi per gli affidamenti pubblici di lavori, servizi e forniture emessi in tale arco temporale continueranno ad applicarsi le norme procedurali contenute in quello precedente che, limitatamente ad alcuni capitoli, proseguirà il suo cammino fino al 31 dicembre 2023.
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Semplificazione delle procedure e principi generali
Il nuovo Codice degli appalti è stato pensato per snellire le procedure e gli adempimenti burocratici affinché i cantieri siano più rapidi e le opere vengano realizzate in tempi molto più brevi. Tutto ciò senza tralasciare il fondamentale aspetto della qualità delle lavorazioni e dei processi, che deve essere sempre garantita.
In tal senso vengono fissati tre principi generali, posti alla base di ogni appalto pubblico.
- Principio del risultato: le stazioni appaltanti e gli enti concedenti perseguono il risultato dell’affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza.
- Principio della fiducia: l’attribuzione e l’esercizio del potere nel settore dei contratti pubblici si fonda sul principio della reciproca fiducia nell’azione legittima, trasparente e corretta dell’amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici.
- Principio dell’accesso al mercato: le stazioni appaltanti e gli enti concedenti favoriscono, secondo le modalità indicate dal Codice, l’accesso al mercato degli operatori economici nel rispetto dei principi di concorrenza, imparzialità, non discriminazione, pubblicità e trasparenza, proporzionalità.
Vengono inoltre introdotti altri principi cardine quali la buona fede e tutela dell’affidamento, la solidarietà sociale e sussidiarietà orizzontale, conservazione dell’equilibrio contrattuale e l’equo compenso.
La digitalizzazione degli appalti
Punto focale del nuovo Codice degli appalti è la digitalizzazione. A questa novità è stata dedicata la parte seconda del testo che struttura di fatto un sistema di e-procurement tale da informatizzare i vari passaggi degli appalti pubblici.
Tale procedura si fonda sui seguenti elementi:
- Banca dati nazionale dei contratti pubblici
- Fascicolo virtuale dell’operatore economico (FVOE)
- Piattaforme di approvvigionamento digitale
- Procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici
Le stazioni appaltanti, a partire dall’1 gennaio 2024, avranno l’obbligo di migrare verso piattaforme aperte inter-operabili (BIM). In seguito dovranno adottare metodi e strumenti di gestione informativa digitale per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione, nonché per gli interventi su quelle già esistenti, per importi a base di gara superiori a un milione di euro.
Come saranno affidati i lavori pubblici
Il nuovo Codice degli appalti mette a regime le norme per accelerare l’assegnazione degli appalti di piccolo e medio importo. Si stabilizzano così le soglie previste per l’affidamento diretto e per le procedure negoziate introdotte dal Decreto semplificazioni.
Capitolo “Lavori”
Per quanto riguarda il capitolo “Lavori”, sono previsti:
- affidamento diretto fino a 150.000 euro
- procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno 5 operatori economici, per i lavori di importo superiore a 150.000 euro e fino a 1 milione di euro
- procedura negoziata senza bando, con consultazione di 10 operatori economici, per i lavori di importo pari o superiore a un milione di euro e inferiore alla soglia comunitaria (euro 5.382.000).
Per l’affidamento di lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro e fino a 5,382 milioni di euro, è fatta salva la possibilità di procedere con gara ad evidenza pubblica senza necessità di motivazione. Con la liberalizzazione degli appalti sotto soglia, dunque, le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione.
Infine, per gli appalti fino a 500 mila euro, le piccole stazioni appaltanti potranno procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate. Si tratta di una riduzione dei tempi che riguarda in particolare quei piccoli Comuni che devono procedere a lavori di lieve entità ma di notevole importanza per la vivibilità dei luoghi e il benessere delle proprie comunità.
Capitolo “Servizi e Forniture”
Per il capitolo “Servizi e forniture”, sono previsti:
- affidamento diretto fino a 140.000 euro
- procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno 5 operatori economici, per i servizi/forniture fino alla soglia di rilevanza europea (431.000 per appalti di forniture, servizi progettazione, 1000.000 per contratti di servizi).