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Un bando regionale per rafforzare le imprese femminili

19 Dic 2022 | Agevolazioni e incentivi per le imprese, News

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La Regione Emilia Romagna ha emanato un nuovo bando che prevede la concessione di incentivi a sostegno dell’imprenditoria femminile. Il sostegno è volto a rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle piccole e medie imprese, oltreché la creazione di posti di lavoro anche grazie agli investimenti produttivi.

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Gli obiettivi del bando per le imprese femminili

Gli incentivi consistono in contributi a fondo perduto a favore di piccole e medie imprese, compresi consorzi e società cooperative aventi unità locale nel territorio dell’Emilia-Romagna, con lo scopo di favorire la crescita dell’iniziativa imprenditoriale femminile. In particolare, a supporto delle realtà che necessitano di ricorrere al mercato finanziario per effettuare gli investimenti in un periodo di aumento del costo del denaro.

Chi può partecipare al bando regionale

Il bando è destinato alle Pmi, a prevalente partecipazione femminile. 

  • le imprese individuali la cui titolare sia una donna
  • le società di persone e le società cooperative il cui numero di soci di sesso femminile rappresenti almeno il 60% di componenti la compagine sociale, indipendentemente dalle quote di capitale detenute
  • le società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo di amministrazione

Quali interventi sono finanziati dal bando

Sono finanziabili gli interventi a favore della crescita e del consolidamento dell’imprenditoria femminile. Le spese devono essere rivolte ad aumentare la competitività e la qualità delle imprese gestite da donne, ed evidenziare, ove possibile, lo stretto legame tra le pari opportunità, il business aziendale e la qualità del lavoro.

I progetti ammessi devono essere avviati a partire dall’1 gennaio 2023 ed essere conclusi entro il 31 dicembre 2023. Le fatture relative ai progetti ammessi a finanziamento devono essere emesse ed effettivamente pagate nel periodo tra l’1 gennaio 2023 e il 15 febbraio 2024. In alternativa la data di presentazione della rendicontazione delle spese, se precedente. Le fatture dovranno comunque riferirsi ad attività e interventi svolti entro il 31 dicembre 2023. Esse non dovranno contenere riferimenti a ordinativi, prestazioni o acquisti effettuati prima dell’1 gennaio 2023.

Quali sono le spese ammesse al bando

  1. acquisto di macchinari e attrezzature, infrastrutture telematiche e digitali. Fra queste è compresa anche l’attrezzatura acquisita tramite leasing o noleggio nel limite dei canoni riferiti al periodo di realizzazione del progetto e relativi unicamente alla quota capitale (con esclusione, pertanto, di interessi e altre spese di gestione e del maxi canone iniziale e/o finale).
  2. acquisto di brevetti, licenze software, cloud e servizi applicativi o altre forme di proprietà intellettuale. Con riferimento alla spesa per eventuali canoni di “licenza software, cloud e servizi” si stabilisce di limitare (quando indicato nella domanda o quando si possa riscontrare) l’ammissibilità alle sole spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 aventi effetto operativo anche pluriennale e comunque di non ritenerle ammissibili quando si tratti, con evidenza, di rinnovi di situazioni preesistenti al bando.
  3. consulenze, destinate all’aumento della produttività, all’innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti, gli studi di fattibilità e i piani d’impresa, comprensivi dell’analisi di mercato, gli studi per la valutazione dell’impatto ambientale, le spese relative ad iniziative e campagne promozionali debitamente motivate e contestualizzate. (da tale voce si escludono le spese per la predisposizione della domanda e per la presentazione della rendicontazione). Tali spese saranno riconosciute nella misura massima del 30% della somma delle spese di cui ai punti 1 e 2.
  4. opere murarie e relativi oneri di progettazione e direzione lavori, funzionali alla realizzazione del progetto, riconosciute nel limite massimo di 5.000 euro.
  5. costi generali nella misura massima del 5% dei costi diretti ammissibili dell’operazione, ovvero della somma delle spese di cui ai numeri 1, 2, 3 e 4. Possono rientrare in questa voce le spese per la definizione e gestione del progetto (compreso l’addestramento del personale per l’acquisizione delle nuove competenze richieste dall’utilizzo dei beni acquistati) che non sono ricomprese nelle voci di cui ai numeri precedenti e che non fanno parte delle spese escluse, ai sensi del paragrafo successivo.
  6. Vengono escluse dall’incentivo le spese non conformi alla normativa europea e nazionale in materia di fondi comunitari, nazionali e regionali. Non ammissibili anche le spese non pertinenti al progetto o non strettamente connesse alla sua realizzazione.

Come verrà erogato il contributo

Il contributo sarà concesso nella forma del fondo perduto, nella misura massima del 50% della spesa ammessa e per un importo, comunque, non superiore a 80.0009 euro e sarà calcolato come segue:

  1. una quota parte pari al 30% della spesa ritenuta ammissibile
  2. una eventuale quota parte del 15% della spesa ritenuta ammissibile, a copertura del costo per interessi da sostenersi per l’attivazione di un mutuo di almeno 4 anni, calcolato sulla base dell’attualizzazione dei costi di interessi
  3. un ulteriore incremento di 5 punti percentuali, quando si verificano le seguenti condizioni:
    1. nel caso in cui i progetti abbiano una ricaduta positiva in termini di incremento occupazionale a tempo indeterminato e stabile
    2. il soggetto richiedente sia in possesso del requisito previsto dal regolamento concernente il rating di legalità
    3. la sede operativa sia localizzata in aree montane o aree interne
    4. gli interventi del progetto prevedano il recupero dei materiali e la conseguente riduzione della produzione di rifiuti

Quando vanno presentate le domande di partecipazione

Le domande di contributo dovranno essere trasmesse alla Regione tramite applicativo web Sfinge 2020 dalle ore 10 del giorno 24 febbraio 2023 alle ore 13 del giorno 28 marzo 2023 si procederà alla chiusura anticipata della suddetta finestra al raggiungimento di un numero massimo di 300 domande presentate.

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