Una delle opere più attese a livello regionale, il Passante di nuova generazione di Bologna ha ottenuto il via libera della Conferenza dei servizi, convocata dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile.
Si chiude così la fase autorizzativa di un’opera che dovrà risolverà i nodi della mobilità del tratto di Bologna, puntando sull’allargamento dell’autostrada e della tangenziale nelle sedi già esistenti, attraverso un progetto altamente innovativo anche sotto il profilo ambientale.
La soddisfazione di Confartigianato
“Non possiamo che essere soddisfatti di questa notizia. Ora sappiamo con certezza che a inizio 2023 partiranno i lavori – afferma Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana -. Un’opera che, nella sua versione green, garantirà maggiore sicurezza e meno incidenti, nonché un miglioramento dal punto di vista dell’impatto ambientale. Ora è importante che i tempi di realizzazione siano rispettati, per creare meno problemi possibili al sistema viario attuale. Si tratta di un’opera che ha una valenza che va oltre il territorio metropolitano e che inciderà su tutto il sistema della mobilità regionale. Condividiamo infine l’idea di un Osservatorio che effettui il monitoraggio ambientale e il rispetto della progettualità stabilita”.
Si entra ora nella piena operatività che prevede la definizione del progetto esecutivo, l’avvio delle attività propedeutiche nell’estate del 2022 (gli espropri necessari, la definizione delle interferenze per i sottoservizi). Secondo le previsioni l’avvio dei i cantieri principali potrà avvenire all’inizio del 2023.
Le opere previste
Contestuale cantierizzazione di tutte le opere complementari
Sono confermate tutte le arterie di adduzione, come l’Intermedia di Pianura, il ponte sul fiume Reno e la Lungosavena, oltre a un totale di 5 chilometri di nuova viabilità locale. Riqualificazione di una ventina tra sottopassi e sovrappassi e di una decina di rotatorie.
Eco-sostenibilità del Passante
Prima dell’avvio dei lavori è atteso un accordo integrativo con Aspi e i Comuni dedicato all’impatto ambientale. Sono previsti 15 chilometri di nuove piste ciclabili. 130 ettari di aree verdi e boschive che sorgeranno intorno al Passante. L’uso di vernici fotocatalitiche per la riduzione delle emissioni e l’installazione di impianti fotovoltaici. Inoltre nella cosiddetta ‘fase 2’ si aggiungeranno ulteriori opere di mitigazione, come i sistemi di filtraggio dei particolati nelle nuove gallerie.
Nasce l’Osservatorio di monitoraggio ambientale
A tutela della volontà ‘green’ dell’opera, si è concordata l’attivazione immediata di un Osservatorio di monitoraggio ambientale. Sarà attivo per otto anni, quindi sia per tutta la durata dei lavori che per verificare le emissioni una volta che il Passante sarà pienamente operativo.
Inoltre, sarà istituito un comitato scientifico di alto livello che presidierà l’attuazione dell’opera e la sua progettualità altamente innovativa.
Una nuova cultura della mobilità
“Ci auguriamo che il Passante segni l’avvio di una nuova cultura della mobilità, più attenta alle compatibilità ambientali e capace di guardare sempre di più ad un sistema che tenda a valorizzare gli spostamenti con mezzi di trasporto a minor impatto. Quindi più tram, bus e ferrovia come alternative credibili. Una scelta che, secondo i nostri imprenditori, rappresenta l’unico modo per liberare le strade dal traffico dei pendolari e consentire una circolazione più libera ed efficiente. Così come una rete ferroviaria metropolitana, che colleghi Bologna e gli altri Comuni con alta frequenza, alleggerirebbe ulteriormente il traffico su gomma” conclude il segretario Renzi.