Il mercato del lavoro è uno dei più seguiti a livello di analisi e ricerche. Secondo l’Istat la crescita dell’occupazione prosegue seppur lentamente: da gennaio si registra un incremento complessivo di 123 mila occupati, trainato dall’aumento di 183 mila dipendenti a termine. Tuttavia gli effetti della pandemia sono ancora profondi: rispetto a febbraio 2020, mese precedente allo scoppio della epidemia da Covid-19, gli occupati sono 814 mila in meno (-3,5%) e il tasso di occupazione è più basso di 1,8 punti percentuali. Maggiori criticità per il lavoro indipendente che è risultato il segmento colpito con maggiore intensità, registrando nell’arco dei quattordici mesi in esame una perdita di 347 mila unità, pari al 6,6% in meno, a fronte del -3,5% dei dipendenti a termine (102 mila unità in meno) e al -2,4% dei dipendenti permanenti (365 mila unità in meno).
L’analisi dei dati Unioncamere-Anpal evidenzia che a maggio 2021 le assunzioni previste dalle imprese sono 389.610, in aumento di 83.960 unità rispetto ad aprile 2021, un incremento pressoché interamente (99,8%) dovuto alle 83.780 assunzioni previste nelle micro e piccole imprese. Brilla in particolare il settore edile che da solo ha attivato 61 mila contratti nei primi quattro mesi del 2021, superiori del 50% alle 41 mila dello stesso periodo del 2019, anno pre Covid-19.
Un segnale positivo proviene dall’Economic Outlook dell’Ocse: le nuove offerte di lavoro online a maggio 2021 registrano in Italia un aumento del 15,4% da inizio febbraio 2020, un ritmo decisamente superiore al +3,1% della Germania e alla stazionarietà (-0,1%) rilevata in Francia.
Cambia la domanda di lavoro a causa della transizione green e della digitalizzazione dei processi produttivi. In tale contesto si osserva però un aumento della difficoltà di reperimento da parte delle imprese di queste professionalità che a maggio 2021 presenta una domanda pari al 30,9% delle entrate previste, quasi tre punti in più del 28% rilevato a maggio del 2019.
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