Il sondaggio di fine febbraio del Centro studi di Confartigianato Emilia Romagna conferma la sofferenza delle imprese emiliano romagnole, non solo i riferimento al 2020, ma anche in prospettiva futura.
“Il sondaggio evidenzia con chiarezza che l’onda d’urto della crisi economica dovuta alla pandemia non lascia intravedere un recupero nel 2021, anzi la recrudescenza della pandemia di questo inizio 2021 fa temere che il calo dei fatturato del 2021 possa essere anche maggiore rispetto alle aspettative – commenta Davide Servadei, Presidente Confartigianato Emilia Romagna -. D’altra parte è importante evidenziare come le nostre imprese, dopo una prima fase di normale preoccupazione e destabilizzazione, si sono rimboccate le maniche e hanno messo in campo tutta la loro genialità artigiana per fare fronte alla crisi. Sono tante le aziende che si sono inventate nuovi prodotti o che hanno introdotto importanti innovazioni. Non a caso il dato sulla digitalizzazione lo dimostra”.
I DATI IN SINTESI
Le MPI emiliano-romagnole dichiarano per il 2020 una riduzione media del fatturato del -24,9% e prevedono per la prima metà del 2021 un ulteriore calo del 15,6%. Più pesante il calo per imprese che intercettano la domanda turistica (-33,7%).
Il 52,2% delle MPI sono incerte rispetto alle dinamiche future del mercato. Le altre imprese – non incerte – prevedono invece di recuperare i livelli di fatturato pre-crisi entro la prima metà del 2022.
Nonostante tutto l’81,7% delle imprese prevede di adottare strategie reattive nei primi mesi dell’anno per cercare di rispondere alla crisi. Superbonus 110%: considerato un’opportunità dal 56,3% delle MPI delle Costruzioni, e di queste il 28,8% ha già ricevuto segnali di mercato – dai primi contatti e preventivi, fino all’inizio lavori – identificando come principale ostacolo la burocrazia. Brexit: 40% delle MPI che esportano verso UK ha già riscontrato problematiche di costo/tempo.
Il 16,9% delle MPI intendono usufruire di misure del Piano Transizione 4.0. A seguito dell’emergenza sanitaria sale di +9,8 punti la quota di MPI digitalizzate. La digitalizzazione, infatti, è vista come uno strumento efficace per contrastare la crisi e una opportunità per lo sviluppo e il posizionamento delle aziende.
“E chiaro che di fronte a questa situazione ciò che è stato fatto fino ad ora non basta. E’ urgente e necessario che il Governo metta in campo tutte le misure possibili per arginare la deriva nella quale siamo entrati con la terza ondata della pandemia. Bisogna accelerare con la presentazione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, visto che i tempi per l’approvazione e il via libera ai fondi non saranno rapidissimi. Contemporaneamente è necessario che siano anticipati, ad ogni livello istituzionale, tutti quei provvedimenti per garantire alle imprese, in particolare quelle più penalizzate, la possibilità di resistere, per metterle in condizione di potere poi ripartire quando la situazione sanitario lo permetterà”, conclude Servadei.